Il gruppo satirico più famoso del Web, che si ispira alle Fake News tra il comico e il grottesco è partito per l’Etiopia.

Un viaggio programmato da AMREF, per affrontare il problema dell’educazione alla maternità nel continente africano.
Parlare e discutere di educazione sessuale per far comprendere l’importanza della prevenzione e delle precauzioni per evitare il continuo sviluppo di famiglie numerose e bimbi in continua nascita.
Davide Paolini e Gianni Zoccheddu sono i due autori di Lercio.
Hanno voluto raccontare la loro esperienza: “Un mondo che devi vedere, scavando nel quotidiano della gente, per capire cose tanto lontane ma così vicine a noi nel dibattito italiano”.
Il racconto continua e le sensazioni da raccontare sono tante.
Quei bimbi hanno un’approccio alla vita unico, raccontano: “Ci hanno aiutato a casa loro”.
I primi due giorni sono serviti per guardare e conoscere. Gli altri quattro per un confronto e per miglioraci.
Poi fanno il punto sulle “ONG”.
Il ruolo che svolgono è fondamentale che si discosta da quello che è l’idea più diffusa, quella dell’aiuto estremo.
Quelle organizzazioni lì hanno un compito di costruzione e prospettiva programmata a lungo termine.
Un racconto “semiserio” vissuto con gli occhi.
Amref forse sponsorizzerà tutto questo in primavera, mettendo in campo tutti i ricordi appresi e annotati lì.
Ci sembra tutto lontano, invece e tutto così vicino.

Da ormai 6 anni nel Digitale, inizio come Account Manager in una StartUp nel settore dell’Email Marketing.
Laureato presso l’Agenzia di Comunicazione ILAS di Napoli, mi sono specializzato nei vari rami del Marketing Digitale, non per essere un “tutto fare” ma per capire le varie fasi che costituiscono una Strategia Digitale.
La curiosità che mi caratterizza, mi porta ogni giorno alla scoperta di innovazioni che stimolino il cervello e la creatività.
Pronto sempre a nuove sfide e nuovi progetti che arricchiscano non solo il mio bagaglio cultuale ma sopratutto la crescita come persona, con una morale ed alcuni punti fermi e fondamentali.
Il mio lavoro non è mai stato un peso, lo vivo come parte integrante della quotidianità.